Tutto è iniziato in un agriturismo che è di proprietà di un mio amico mentre ero lì a cena. Abbiamo chiacchierato un po’ sui partigiani con sua figlia. Mi ha preso subito una passione per questi coraggiosi ribelli. Allora la mia amica mi ha detto che il 25 aprile a Milano c’è il festeggiamento per la Liberazione d’Italia. Ho pensato di andarci perché mi aveva anche detto che lì ci sarebbero stati i veri partigiani.
Il 25 aprile sono andato con Bhuidhe a vedere la manifestazione, con un intervista che ho preparato prima. Alla fine della manifestazione abbiamo fermato tre persone, coraggiosi anche per aver sfidato il sole nonostante l’età ultra80enne.
La prima era una staffetta – trasmetteva gli ordini e i messaggi tra il quartiere generale e le altre basi. Il suo nome in codice era Ceda e rischiava la vita tutti i giorni per portare messaggi, viveri ed indumenti ai partigiani nascosti tra boschi e montagne. Ma come faceva? E’ stata coinvolta da una sua amica nel settembre del 1943, e Ceda venne subito colta da questa speranza di libertà. Quindi grandissimi complimenti destinati al coraggio della Signora Annunziata Cesari.
La prima intervista è questa.
Seguiranno quelle con gli altri due intervistati: un deportato politico e un partigiano combattente, anche loro di grande coraggio.
Queste persone hanno rischiato la vita ogni giorno per far prosperare la libertà nell’Italia ed è per questo che ora vorrei ringraziare tutti loro.
Anche perché io me la sarei fatta sotto.
Il 25 aprile sono andato con Bhuidhe a vedere la manifestazione, con un intervista che ho preparato prima. Alla fine della manifestazione abbiamo fermato tre persone, coraggiosi anche per aver sfidato il sole nonostante l’età ultra80enne.
La prima era una staffetta – trasmetteva gli ordini e i messaggi tra il quartiere generale e le altre basi. Il suo nome in codice era Ceda e rischiava la vita tutti i giorni per portare messaggi, viveri ed indumenti ai partigiani nascosti tra boschi e montagne. Ma come faceva? E’ stata coinvolta da una sua amica nel settembre del 1943, e Ceda venne subito colta da questa speranza di libertà. Quindi grandissimi complimenti destinati al coraggio della Signora Annunziata Cesari.
La prima intervista è questa.
Seguiranno quelle con gli altri due intervistati: un deportato politico e un partigiano combattente, anche loro di grande coraggio.
Queste persone hanno rischiato la vita ogni giorno per far prosperare la libertà nell’Italia ed è per questo che ora vorrei ringraziare tutti loro.
Anche perché io me la sarei fatta sotto.